

Immagini vaporizzate nella mente scaturiscono dalla notte nel cuore.
Una parte di me vuole essere raccontata, vuole sciogliersi e snodarsi alla luce del giorno in cerca di una sorta di purificazione, ma sono le ore buie a smascherare questo mormorio sepolto nel mio essere.
Bisogna saper ascoltare.
“Bisogna saper ascoltare”.
– Christian filostrati –
Voglio riassaporare dolci ricordi e disarmare quelli amari, renderli innocui col senno di poi e lasciarli andare. Voglio rispolverare le antiche emozioni e liberarle una volta per tutte, dando loro il giusto peso, perché anche quelle più sottili masticano l’animo.
“…rispolverare le antiche emozioni e liberarle una volta per tutte, dando loro il giusto peso, perché anche quelle più sottili masticano l’animo”.
– christian filostrati –
Occorre fare il punto della situazione. Scrivere aiuta a tenere un filo logico. A volte logicamente illogico. Permette di risciacquare l’anima, strato dopo strato e di comprendere meglio cosa sentiamo, dove siamo, cosa vogliamo. Chi siamo.
Cerco risposte a domande semplicemente grandi e straordinariamente vicine. Le cerco nella memoria delle mie percezioni e nell’evidenza di ciò che è.
Provo così a togliere ogni singolo velo, avvicinandomi sempre più alla mia essenza. Delusioni. Risentimenti. Paure. I sensi di colpa non mancano mai. Devo ritrovarmi. Questa sera scrivo per riconciliarmi con me stesso.

Dal romanzo “Tutto è giusto e perfetto”, Christian Filostrati